Sebbene siano molto diffusi al giorno d’oggi termometri digitali, in molte case sono ancora presenti quelli in vetro. Termometri che si presentano con forma tubolare dove all’interno vi è un liquido che con il calore si espande, arrivando a “toccare” le tacchette corrispondenti alla temperatura rilevata.
Ricordiamo che da oltre dieci anni è stata vietata la vendita di termometri in vetro con all’interno il mercurio. Questo particolare metallo liquido, infatti, risulta particolarmente dannoso per la salute umana e altamente inquinante: contatti diretti e più o meno continui con questo metallo possono essere persino fatali. Così, nel 2009, l’Italia ha recepito la direttiva dell’Unione Europa riguardo, appunto, le restrizioni alla commercializzazione di prodotti e apparecchiature che si servivano di mercurio (come i termometri).
Termometro in vetro
Oggigiorno, quando si parla di termometri in vetro, si fa quindi riferimento a termometri ecologici, che si servono di una particolare lega che ha sostituito il mercurio: il Galinstan. Questa lega, fatta di gallio, indio e stagno, a temperatura ambiente si presenta come un liquido di colore argenteo e, a contatto col calore, si comporta in maniera molto simile al mercurio, seppur caratterizzata da un grado di tossicità nettamente inferiore (pari quasi a zero).
Il termometro ecologico, quindi, si presenta come un’asticella tubolare di vetro e, in una delle due estremità, presenta una punta metallica che deve entrare a contatto con la pelle della persona di cui si vuol conoscere la temperatura corporea. Fondamentale che il punto in questione non sia infiammato o bagnato. La rilevazione può durare dai tre ai cinque minuti: facilmente si potrà vedere il Galinstan nell’asticella che salirà fino a raggiungere la tacchetta corrispondente alla temperatura rilevata.
Come far abbassare la temperatura
Tra i vantaggi principali di questo termometro troviamo sicuramente il fatto che sia davvero poco soggetto a condizionamenti esterni. Tra gli svantaggi, però, il fatto che prima di una nuova misurazione bisogna far scendere la temperatura manualmente, ovvero, bisogna far tornare il liquido al suo interno al punto più basso. Come fare?
Solitamente basta prendere l’estremità priva di punta metallica e agitare energicamente: ricordate di mantenere ben fermo lo strumento in mano perché potrebbe scapparvi e rischia di rompersi. Nei termometri ecologici moderni può risultare un po’ più complicata l’operazione: basta usare più energia: alcuni, invece, adoperano un’altro stratagemma. Pongono il termometro in un calzino e, tenendo il calzino in maniera tale da chiuderlo, agitano il tutto: la forza centrifuga permette di far scendere il liquido.
Questo tipo di operazione è praticamente assente nei termometri digitali. In questo caso, infatti, non ci sarà bisogno di tutto ciò, visto che basterà premere sul tasto accensione e spegnimento per resettare la temperatura precedente. I termometri digitali, inoltre, sono più rapidi nella misurazione: impiegano soltanto pochi secondi. Stessa cosa per quanto riguarda i termometri a infrarossi, conosciuti anche come pirometri.
Pulizia e conservazione
Importantissima, sia se si parli di termometri in vetro che si parli di termometri digitali, la pulizia e la conservazione degli strumenti. Il luogo dove riporre il termometro, infatti, dev’essere un luogo pulito e asciutto: non lasciarlo in luoghi umidi o caldi. Inoltre, è fondamentale abbassare la temperatura del termometro prima di riporlo.
Importantissima anche la pulizia dello strumento. Non bisogna pulire il termometro con prodotti troppo aggressivi, come detergenti a base di benzene, ma basterà seguire delle semplici accortezze: basta, infatti, prendere un panno molto morbido o un batuffolo di cotone, imbeverlo di alcol e pulire il termometro delicatamente. Fare massima attenzione, se si parla di termometri digitali, a non far entrare liquidi in contatto con i circuiti di quest’ultimo; così come il display, che potrebbe essere danneggiato irrimediabilmente.